ACRA si impegna a migliorare la resilienza delle popolazioni vulnerabili di N’Djamena riducendo i fattori di vulnerabilità agli shock ambientali che influenzano l’insicurezza alimentare. Gli obiettivi includono il sostegno nella formulazione di politiche alimentari urbane sostenibili, l’intensificazione della produzione agroecologica, la prevenzione della malnutrizione e il supporto alla crescita economica sostenibile. Le prospettive a medio e lungo termine comprendono il potenziamento delle politiche alimentari urbane, l’aumento della quantità e qualità della produzione alimentare urbana e periurbana attraverso pratiche agroecologiche, e il contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’azione mira a soddisfare i bisogni immediati delle persone in insicurezza alimentare, riducendo a lungo termine il rischio e la vulnerabilità, e promuovendo la resilienza climatica.
1. L’organizzazione
ACRA
L’Organizzazione è già parte della coalizione Azione Terrae?
Si
Via Lazzaretto 3 Milano 20124
Valeria De Paoli
valeriadepaoli@acra.it
0227000291
https://www.acra.it/
2. Informazioni generali
Data di inizio
2020-03-01
Data di fine
Titolo del progetto (se la pratica è parte di uno specifico progetto)
Food Policy Sostenibili a N’Djamena
Paese o paesi d’implementazione della buona pratica
Ciad
Paese principale
Ciad
Regione e città
N’Djamena
Dimensioni dell’agroecologia coinvolte nella pratica
Ambientale, Sociale, Economica, Politica
Principale tema strategico
Servizi
Priorità per ognuno dei temi strategici
Terra: priorità
Alta
Semi: priorità
Media
Mercato: priorità
Alta
Servizi: priorità
Alta
Donne: priorità
Alta
Giovani: priorità
Alta
La pratica ha qualche certificazione?
No
3. Il contesto
Precedenti esperienze di agroecologia sul territorio individuato, considerando la categoria e le aree di intervento/pilastri scelti
Si
Specificare le dimensioni agroecologiche
Ambientale, Sociale, Economica, Politica
Bisogni individuati, riferiti al contesto e alle categorie
1. Migliorare le politiche alimentari urbane: Sostenere la formulazione di politiche inclusive e sostenibili per garantire un accesso equo al cibo a N’Djamena.
2. Migliorare la produzione alimentare: Promuovere pratiche agricole agroecologiche per aumentare la produzione e la qualità di cibo fresco nelle aree urbane e suburbane.
3. Prevenire la malnutrizione: Implementare strategie multilivello per migliorare l’accesso a cibo sano e nutriente, specialmente per le persone vulnerabili, creando relazioni sinergiche con scuole e centri di salute.
4. Sostenere la crescita economica: rafforzare le capacità finanziarie e di gestione dei gruppi di produttori e trasformatrici
5. Contribuire agli SDG: Favorire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare quelli legati alla fame zero, alla salute, all’occupazione e alla produzione responsabile.
6. Promuovere la resilienza climatica: Rinforzare la sostenibilità ambientale i e aumentare la resilienza delle comunità agli shock climatici.
Che tipo di sfida è stata affrontata?
La principale sfida affrontata riguardava la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale a N’Djamena. Le popolazioni vulnerabili, incluse rifugiati, sfollati interni e retournés, affrontavano gravi difficoltà nell’accedere a cibo nutriente, mentre gli shock ambientali minacciavano ulteriormente la loro sicurezza alimentare. Inoltre, l’urbanizzazione accelerata esercitava pressioni sull’approvvigionamento alimentare e sulle risorse naturali. Era fondamentale sviluppare politiche alimentari urbane sostenibili e promuovere pratiche agricole ecologiche per intensificare la produzione di cibo fresco nelle aree urbane e suburbane e migliorarne la qualità. La prevenzione della malnutrizione richiedeva un approccio integrato che coinvolgesse strategie multilivello per migliorare l’accesso a cibo sano, coinvolgendo scuole e centri di salute. La pratica si è posta l’ambizioso obiettivo di contribuire agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, affrontando simultaneamente le sfide della sicurezza alimentare, della sostenibilità ambientale e dello sviluppo economico.
Spiega le tue scelte
Le scelte e decisioni si sono basate su una comprensione approfondita delle esigenze locali e delle sfide affrontate dalla comunità a N’Djamena, anche grazie al rapporto instauratisi con il Comune di N’Djamena che è stato accompagnato da ACRA nella firma del MUFPP. Si è optato per un approccio olistico, considerando sia gli aspetti economici che ambientali e sociali. Le politiche alimentari urbane sono state formulate in collaborazione con il comune di N’Djamena con un’impronta inclusiva, coinvolgendo le parti interessate locali e promuovendo la sostenibilità. L’intensificazione della produzione alimentare è stata guidata da pratiche agricole agroecologiche, mirando a preservare le risorse naturali e migliorare la sicurezza alimentare. La prevenzione della malnutrizione ha richiesto un approccio multilivello, integrando servizi di salute pubblica e di istruzione e promuovendo l’accesso a cibo nutriente. Infine, il contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ha guidato le azioni, garantendo che la pratica fosse allineata agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile.
In che modo la pratica incontra le 5 P dell’Agenda 2030
1. Persone: Migliora la sicurezza alimentare e la nutrizione delle persone vulnerabili a N’Djamena, garantendo un accesso equo al cibo sano.
2. Pianeta: Promuove pratiche agricole sostenibili e l’uso di energie rinnovabili per preservare le risorse naturali e ridurre l’impatto ambientale.
3. Prosperità: Sostiene la crescita economica sostenibile attraverso il rafforzamento delle capacità finanziarie e di gestione dei gruppi di produttori e trasformatrici.
4. Pace: Migliora la stabilità sociale ed economica attraverso la prevenzione della malnutrizione e la promozione della collaborazione tra diversi attori per affrontare le sfide comuni.
5. Collaborazione: Coinvolge una vasta gamma di attori, tra cui governi locali, organizzazioni non governative e comunità, nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche e pratiche volte a raggiungere gli obiettivi comuni di sviluppo sostenibile.
5. Cambiamento
In quali settori la pratica ha apportato maggiori cambiamenti?
Formazione, Governance delle risorse naturali (terra, acqua, foresta, agrobiodiversità), Sviluppo associativo e istituzionale (includendo reti e cittadinanza attiva)
In quale Tema Strategico la pratica ha apportato i maggiori cambiamenti?
Servizi, Donne, Giovani
Spiegare in termini qualitativi e quantitativi
Servizi: miglioramento dell’accesso a servizi cruciali nel settore della salute e della nutrizione. Più di 30 agenti sanitari formati sulle metodologie di prevenzione, identificazione e presa in carico della MAM, 99 agenti sanitari formati sull’importanza della nutrizione e supporto per pratiche ottimali di allattamento al seno a più di 800 madri. Costituiti Centri Multifunzionali di produzione e trasformazione alimentare per migliorare i servizi legati alla produzione e trasformazione di cibo. 80 produttori formati ed accompagnati nella realizzazione di un micro-business plan e avviate 208 attività generatrici di reddito agroalimentare. È stata depositata una richiesta formale per l’inserimento di 3 aree per la produzione intensiva di prodotti orticoli e fruttiferi nei Piani urbanistici comunali. 589 persone (24% donne, 1% rifugiati e 0.3% ritornati) sono state formate in tecniche agronomiche e agroecologiche. 2 Cooperative di produttori ed 1 Associazione hanno adottato sistemi di gestione interni migliorati e 22 rifugiati/ritornati vi sono stati iscritti formalmente, mentre altri 15 sono stati integrati in una neo cooperativa. 400 famiglie in situazione d’insicurezza alimentare hanno ricevuto un’assistenza adatta alla stagione e specifica per la riabilitazione dei loro mezzi di sussistenza.
Donne e giovani: La pratica ha dato particolare attenzione all’empowerment delle donne e dei giovani. 200 donne produttrici e trasformatrici sono state formate su buone pratiche igieniche, 300 venditrici di generi alimentari hanno ricevuto kit per la vendita di prodotti alimentari e almeno 50 sono state coinvolte nella produzione di alimenti supplementari e farine fortificate.
Descrivere le azioni per replicare la pratica
Per replicare la pratica, si possono adottare diverse azioni:
1. Analisi delle esigenze locali: Identificare le sfide e le opportunità specifiche della comunità target.
2. Coinvolgimento delle parti interessate: Collaborare con governi locali, organizzazioni non governative e altre parti interessate per sviluppare un approccio integrato.
3. Formazione e capacità: Fornire formazione e capacità alle comunità su pratiche agricole sostenibili, gestione delle risorse e promozione della sicurezza alimentare.
4. Promozione della collaborazione: Favorire la collaborazione tra diversi attori per garantire una governance partecipativa e inclusiva delle risorse.
5. Implementazione graduale: Avviare le attività in modo graduale, monitorando e valutando costantemente l’efficacia delle azioni intraprese.
6. Adattamento al contesto locale: Personalizzare le strategie in base alle esigenze e alle risorse disponibili nella comunità target.
7. Risorse finanziarie e logistiche: Garantire il sostegno finanziario e logistico necessario per l’implementazione e il mantenimento delle attività e delle politiche nel tempo.
8. Monitoraggio e valutazione: Valutare regolarmente i progressi e adattare le strategie in base ai risultati ottenuti, assicurando un miglioramento continuo delle pratiche.
Descrivere come la pratica sia sostenibile
La sostenibilità della pratica deriva principalmente dal fatto che la strategia è stata proprio quella di promuovere politiche alimentari urbane sostenibili, coinvolgendo il governo locale e le istituzioni pubbliche- La pratica promuove un approccio olistico che integra aspetti economici, sociali e ambientali. Attraverso l’adozione di pratiche agricole agroecologiche, l’uso di energie rinnovabili e la promozione di politiche alimentari urbane sostenibili, si preserva l’ambiente e si promuove la sicurezza alimentare a lungo termine. Inoltre, l’empowerment delle comunità attraverso formazione e opportunità d’impiego contribuisce alla resilienza economica e sociale. La collaborazione tra diversi attori, inclusi governi locali, organizzazioni non governative e comunità, favorisce una governance partecipativa e inclusiva delle risorse. Infine, l’attenzione alla formazione e all’educazione nutrizionale assicura che le conoscenze e le pratiche sostenibili vengano tramandate alle future generazioni, garantendo un impatto duraturo sul benessere della comunità.